QUATTRO CHIACCHIERE CON KATIA – DA FONTANELLATO
Intro
16
GENNAIO, 2017
di Martha
Training
New technologies
Katia lavora come fisioterapista al Centro Cardinal Ferrari di Fontanellato, uno dei principali punti di riferimento italiani nel settore della riabilitazione per gravi cerebrolesioni acquisite, con pazienti provenienti da tutte le regioni d’Italia.
Da luglio 2017 la tecnologia di Corehab è stata adottata come metodologia di riabilitazione neuromotoria sia di pazienti che hanno subito un danno cerebrale sia in campo cognitivo, ad esempio nella riabilitazione dei disturbi attentivi.
Durante una delle nostre visite al centro l’abbiamo incontrata “all’opera” e l’abbiamo intervistata.

Il Centro Cardinal Ferrari – Fontanellato, Parma
Puoi parlarci di te e del tuo lavoro?
Io e il mio collega Lorenzo ci occupiamo di persone con esiti di grave cerebrolesione acquisita attraverso una presa in carico multidisciplinare atta a riportare il paziente al miglior grado di autonomia possibile, compatibilmente alla gravità del danno neurologico.
La complessità e la molteplicità dei deficit che caratterizzano le gravi cerebrolesioni hanno portato il CCF a sviluppare competenze specialistiche che consentono di dare risposta anche alle esigenze di pazienti con esiti di patologie diverse dalla cerebrolesione acquisita, ma simili per manifestazione.
Come usi Riablo e con quali pazienti in particolare?
Utilizziamo Riablo con pazienti che abbiano acquisito un’abilità motoria e cognitiva tale che permetta loro di interfacciarsi al dispositivo.
Grazie alla flessibilità di Riablo, creiamo protocolli di lavoro per l’allenamento della forza, della coordinazione e dell’equilibrio, adattandoli in maniera specifica alle capacità e alle caratteristiche del singolo paziente.
Attraverso il biofeedback visivo il paziente effettua un allenamento neuromuscolare che gli consente di autocorreggersi e di ristabilire correttamente il pattern motorio.
Un report immediato del livello di precisione del suo lavoro ci consente di avere dati oggettivi attraverso i quali misurare il suo progresso.




Puoi raccontarci il caso di maggior successo con Riablo?
Il paziente con cui abbiamo avuto i migliori risultati è arrivato nel nostro centro dopo un grave trauma cranioencefalico da incidente stradale.
Quando ha iniziato ad usare Riablo si riscontravano deficit di allineamento posturale e di equilibrio.
Abbiamo quindi pianificato un protocollo con esercizi mirati, personalizzando il livello di difficoltà, il numero e la durata delle ripetizioni.
Dopo 10 sedute, abbinate alla terapia neuromotoria “classica”, si è notato un netto miglioramento della sua autonomia sia nella locomozione che nella sicurezza durante gli spostamenti.
Fontanellato non è l’unico centro del gruppo Santo Stefano che sta utilizzando Riablo sia con pazienti neurologici che ortopedici. L’esperienza è appena cominciata e crediamo che ci sarà molto altro da raccontare…
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